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Frammenti di storia

Oltre 120 anni di storia tra pionieri del turismo, guerre, giochi olimpici invernali.

Tutto, dalla struttura, ai mobili d’epoca tirolesi allo stile degli arredi del Parc Hotel Victoria trasuda di passato.

Abbiamo il piacere di raccontarvi brevemente le vicende che hanno segnato la storia di Cortina e che hanno contribuito a farci diventare quello che siamo oggi.

C’ERA UNA VOLTA

Nel lontano 1892 Amadio Girardi trasformava “Villa Vittoria” in albergo: nasceva così l’Hotel Victoria che da allora è sempre rimasto di proprietà della stessa famiglia.

A quel tempo Cortina faceva parte del Tirolo, provincia dell’Impero austro-ungarico. Un secolo prima Déodat de Dolomieu aveva scoperto l’unicità della formazione geologica delle Dolomiti, ma la bellezza dell’ “Ampezzo Thal” era conosciuta solo da pochi. Sono infatti di quegli anni le imprese alpinistiche, ormai diventate leggenda, realizzate da alcuni temerari inglesi assieme alle guide locali.

Il turismo pionieristico di allora era un fenomeno esclusivamente estivo ed ai clienti dell’albergo venivano messi a disposizione asinelli e carrozza per le escursioni e le gite.

Per gli sport invernali dobbiamo aspettare il 1984, quando fecero la loro apparizione I primi sci a cortina. Nel 1903 fu fondato il prestigioso Sci Club Cortina.

TRA LE DUE GUERRE

Nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, gli uomini di Cortina furono richiamati sul Fronte Orientale per combattere contro le truppe dello Zar ma nel 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria e Cortina fu occupata dagli Italiani. Fu proprio dalle finestre dell’albergo Vittoria che sventolò il primo tricolore.

Nel 1917, dopo aver combattuto per due anni a 3000 metri d’altezza sulle montagne che circondano Cortina, gli Italiani dovettero ritirarsi ed abbandonare la valle che fu rioccupata dagli Austriaci. I proprietari dell’albergo, noti per la loro italianità, per tema di rappresaglie abbandonarono ogni loro bene e si rifugiarono in Italia. Nel 1918 la guerra finì e Cortina fu annessa al Regno d’Italia.

Pian piano le ferite delle montagne e della valle si rimarginarono. Benché l’albergo Vittoria fosse stato completamente saccheggiato, la famiglia ritornò a Cortina nel 1919.

Il Fascismo assunse il potere in Italia. I nuovi rappresentanti della politica, casa Savoia ed Alberto re dei Belgi, appassionato alpinista, fecero di Cortina un luogo di elezione dove trascorrere le loro vacanze. Alcune famiglie dell’aristocrazia italiana, quali i “della Gherardesca”, i “Montezemolo”, gli “Orsi-Balbo, i “Ricasoli”, scelsero di soggiornare al Vittoria.

Nel 1936 il proprietario dell’albergo di allora, Amedeo, partecipò ai giochi olimpici di Garmisch con la squadra italiana di bob.

Nel 1940 l’Italia prese parte, quale alleata della Germania, alla Seconda Guerra Mondiale.

L’8 settembre del 1943 il Regno d’Italia si alleò agli anglo-americani e Cortina fu occupata dalle truppe tedesche e trasformata in città ospedale. L’Hotel Vittoria fu requisito per ospitare i medici militari tedeschi. Nel 1945 le truppe inglesi presero il posto dei tedeschi e l’occupazione durò fino al 1947.

DALLE OLIMPIADI AD OGGI

Nel 1956 la figlia di Amedeo, Manuela, partecipò ai Giochi Olimpici Invernali di Cortina nel pattinaggio artistico. La squadra giapponese ospite dell’Hotel Victoria vide uno dei suoi, lo sciatore Igaia, poi membro del Comitato Olimpico Internazionale, vincere la medaglia d’argento nella discesa libera.

Dal 1950 in poi sono stati intrapresi numerosi lavori di ingrandimento e di ristrutturazione, tutti volti a migliorare il comfort della nostra clientela ma sempre con un’attenzione particolare al rispetto dell’ambiente, al risparmio energetico, al riciclaggio, alla promozione di comportamenti eco sostenibili.

Tale atteggiamento risponde ad un’esigenza di etica familiare ed imprenditoriale.

Natale 2019 la proprietà consegna il Parc Hotel Victoria alla Mythos Group del Comm. Santino Galbiati con l'obiettivo di continuare la storia con un grande imprenditore.

Vi abbiamo raccontato la nostra storia. Ora non vediamo l’ora di ascoltare la vostra.

Vi aspettiamo!